Archivio storico

 

L’archivio della Comunità Evangelica di Bergamo è attualmente conservato presso la sede del Centro Culturale Protestante in via Torquato Tasso, 55, in un capiente armadio. L’archivio copre un arco cronologico che va dal 1805 al 2002.
Prima dell’esecuzione dell’intervento di riordino e inventariazione la documentazione era conservata, oltre che nel predetto armadio, anche in una cassa. Alcuni nuclei documentari più recenti relativi all’ultimo decennio sono stati versati dal pastore Salvatore Ricciardi in occasione dell’intervento di riordino.
La documentazione stipata nella cassa è stata rinvenuta recentemente ad opera del pastore Thomas Soggin nella prima metà degli anni Novanta.
Il complesso documentario che ne risulta è quindi assai più consistente e articolato di quello che hanno potuto vedere coloro che in precedenza si sono occupati dell’archivio e della storia della Comunità e rappresenta l’attività in ogni suo aspetto.
Durante l’esecuzione dell’intervento è stato possibile venire a conoscenza delle modalità di conservazione e gestione della documentazione fin dall’epoca più risalente e verificare l’attendibilità attuale degli strumenti corredo precedentemente redatti.
Il primo di questi è rappresentato da un elenco compilato all’interno del registro copialettere (unità 233), consiste in un inventario sommario compilato nel 1846 da Luigi Battista Fuzier (dopo il n. 310: "Elenco dei libri, carte, et cetera di ragione delle Famiglie Cristiane Evangeliche Riformate domiciliate in Bergamo, risguardanti il loro Culto Divino Privato e che si ritrovano sino ad oggi nell'Archivio delle medesime famiglie, tenuto fin d'ora regolarmente dal Segretario demissionario Signor Francesco Luigi Battista Fuzier e che dal medesimo vengono consegnate nell'ordine categorico seguente al nuovo segretario ed archivista, per ora solo nominato, anziano signor Giulio Cavalié. In Bergamo il giorno 19 dicembre 1846."). In questo elenco la documentazione è attribuita a titoli contrassegnati da lettere alfabetiche.
La documentazione rinvenuta nella cassa dopo un primo sommario esame fattone dal pastore Thomas Soggin dopo il suo sorprendente rinvenimento è stata per la prima volta analizzata in occasione dell'intervento di ordinamento e inventariazione. Le aggregazioni fisiche stipate nella cassa sono state tolte dalle confezioni in cui erano racchiuse e la documentazione in esse contenute è stata dispiegata e sottoposta ad un intervento di pulizia.
In generale le singole aggregazioni fisiche sono state mantenute nella loro stratificazione ed è stata aumentata la resa informativa delle unità archivistiche in cui è stata descritta.
Accanto a questo notevole corpo documentario vi è tutta la documentazione che è stata prodotta dalle cariche della comunità dal 1903 ai giorni nostri. In questo settore le lacune sono notevoli, parte della documentazione pare essere definitivamente deperita o dispersa. Nell’ambito delle serie vitali per l’esistenza di un ente non si ravvisano lacune notevoli nei registri degli organi assembleari e amministrativi manca infatti un solo registro delle assemblee di chiesa che copra l’intervallo dal 1879 al 1913. La serie dei bilanci consuntivi ha mancanze notevoli che sono le seguenti 1889-1893, 1934, 1937, 1939-1961 (di questo periodo è rimasta poca documentazione contabile); dal 1962 la serie riprende senza interruzioni al 1981).
La documentazione dell’intero complesso archivistico copre, come detto, un ambito cronologico che va dal 1805 al 2002; la prima organizzazione reale dell’archivio è da attribuire al pastore Stahl, cui si deve il primo impianto dei registri, dei battesimi, delle confermazioni, degli atti di matrimonio e degli atti di morte e il registro generale delle famiglie, a lui si deve anche la sistemazione dei nuclei di carteggio che a tali registri si riferiscono. I pastori successivi hanno utilizzato questo schema esistente. Dal punto di vista istituzionale si osserva che la comunità passa da una struttura organizzativa assai semplice, dato il numero ristretto delle famiglie che ne faceva parte, ad un’organizzazione più articolata con il regolamento del 1824, di poco antecedente al pastorato di Stahl: contestuale all’approvazione di questo regolamento è l’inizio della serie dei registri dei processi verbali delle adunanze generali e concistoriali.
L’aggregazione della Comunità di Bergamo alla Chiesa Evangelica Valdese porta innovazioni dal punto di vista istituzionale che si riflettono senz’altro sulla tenuta e sulla produzione della documentazione ma senza stravolgere l’assetto dell’archivio esistente a quella data. Per questo motivo, oltre che per il fatto che la Chiesa di Bergamo ha sempre mantenuto la sua autonomia rientrando nel novero delle Chiese particolari, il complesso archivistico non è stato diviso in sezioni (una riferita al periodo antecedente alla aggregazione e una riferita al periodo susseguente), ma è stato inteso come un corpo unico, al quale alcune scritture obbligatorie si sono aggiunte solo dopo l’aggregazione. All’autonomia della Chiesa di Bergamo è anche legata la particolarità della divisione al suo interno di due componenti che esistono dal 1903: la parte italiana e la parte svizzera. Mentre alla prima produce alcune serie archivistiche, nulla viene conservato in archivio della seconda.
 
1. L’Archivio Storico della Comunità Cristiana Evangelica di Bergamo è custodito nei locali di proprietà della suddetta Comunità siti in via Tasso n. 55, Bergamo.
 
2. Il Centro Culturale Protestante, per conto della Comunità Cristiana Evangelica di Bergamo, custodisce l’Archivio e sovrintende, nei termini fissati dal presente Regolamento, alla sua consultazione.
 
3. L’accesso e la consultazione dell’Archivio sono consentiti a tutti i cittadini italiani e stranieri, purché abbiano compiuto il sedicesimo anno di età.
 
4. Per accedere alla consultazione dell’Archivio il richiedente deve compilare domanda scritta, utilizzando un modulo da richiedersi al Centro Culturale Protestante. Nella richiesta, oltre a dichiarare le proprie generalità e recapito (con numero di telefono e e_mail), deve specificare i motivi della consultazione e impegnarsi, qualora detti motivi siano finalizzati alla pubblicazione di una ricerca, a consegnare alla Biblioteca del Centro Culturale Protestante copia di detta pubblicazione, senza corresponsione di compenso.
 
5. La consultazione dell’Archivio avviene su appuntamento fissato dal Centro Culturale Protestante. Un responsabile, appositamente incaricato dal Consiglio Direttivo del Centro, assiste colui che consulta l’Archivio e vigila sul corretto utilizzo dei materiali.
 
6. Il Centro Culturale Protestante cura un “Registro di consultazione”, tenuto sempre a disposizione degli Organi ufficiali della Comunità.
 
7. A richiesta, e se lo stato di conservazione e la condizionatura dei materiali lo consente, il Centro Culturale Protestante autorizza la riproduzione, in qualsiasi forma, dei documenti dell’Archivio da consegnare all’interessato previo il rimborso della spesa nella misura che il Centro stesso fisserà.
 
8. Spetta al Consiglio della Comunità Cristiana Evangelica di Bergamo stabilire, con atto proprio, quali documenti siano immediatamente consultabili. Le eventuali deroghe sono di competenza del Consiglio di Chiesa.

 

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